Fare imprenditoria al giorno d’oggi non è facile: un imprenditore si trova a doversi confrontare con mercati in costante evoluzione, con una società liquida e spesso e volentieri con problemi e lungaggini burocratiche che non agevolano chi vuole fare impresa.
Nonostante questo, in molti rincorrono il sogno di diventare “datori di lavoro di se stessi”: la figura dell’imprenditore ricopre ancora un ruolo fondamentale per l’economia italiana ma vi siete mai chiesti cosa voglia realmente dire esserlo?

Essere un imprenditore: da dove iniziare

Spesso, su siti, libri di marketing, articoli di giornale, ci imbattiamo in una sorta di vademecum sul come iniziare a fare imprenditoria. Tendenzialmente, questo elenco di steps si condensa in una serie di azioni che l’aspirante imprenditore dovrebbe seguire:

  • Diventare un freelance e aprire un’attività
  • Trovare un’idea vincente di business
  • Inquadrare il proprio target di pubblico
  • Analizzare i competitor
  • Redigere un buon business plan
  • Costruire una rete di relazioni

Tutti passaggi corretti che, però, rischiano di far passare l’idea che fare impresa sia qualcosa di meccanico e semplice. Vi sveliamo un (non) segreto: essere imprenditore non è né meccanico, né semplice.
Sicuramente serve una corretta idea di business: vendere congelatori nel circolo polare artico, ad esempio, potrebbe non esserlo o, quanto meno, non avrebbe un ampio mercato. Sicuramente serve capire a chi e come rivolgere il prodotto o il servizio e analizzare i competitor già presenti sul mercato. Serve anche una rete di relazioni e, possibilmente, un team di professionisti che possa aiutare anche nella redazione del famoso business plan (no, non basta fare due conti, è più complesso).
Tutto giusto ma basterà per diventare imprenditori?

Fare imprenditoria: dove puntare davvero

Fatevi questa domanda: qual è la vostra meta e cosa siete disposti ad affrontare per raggiungerla? Avere una meta chiara, ben definita, vi fornisce la giusta motivazione per iniziare a lavorare e ottenere i primi risultati. Andare da un obiettivo all’altro, rincorrere il mercato invece di orientarlo, vi farà solo perdere tempo, fatica e denaro, senza portarvi da nessuna parte e, soprattutto, senza darvi nessun risultato.
Senza risultati, muore la motivazione e, di conseguenza, il vostro sogno di essere imprenditori.

Altro punto fondamentale, che non ci stancheremo mai di ripetere: conosci il tuo ruolo e quello di chi lavora con te? Avere chiaro il proprio hat è di estrema importanza. Cosa significa? Hat, letteralmente “cappello”, può essere reso in italiano con “ruolo”. Non vuol dire solo “io sono un imprenditore” o “lui è un mio impiegato”. Conoscere il proprio hat vuol dire avere contezza del proprio ruolo e posizione in azienda, delle mansioni che quel ruolo comporta, degli strumenti per farle e dei risultati che è necessario portare. Di qui, ecco l’importanza di un altro, fondamentale strumento per l’azienda: l’organigramma. Questo permette, infatti, di organizzare l’azienda nel miglior modo possibile, rendendola funzionale e produttiva.

Chi è l’imprenditore: la definizione

Chi è quindi un imprenditore? È colui che sa creare e trasmettere ad altri mete e motivazione e che, in particolar modo nelle piccole e medie imprese, svolge anche ruolo di executive, anche se non necessariamente le due figure coincidono. Occupare questa posizione significa eseguire questa funzione e averne consapevolezza, senza essere sovraccaricato da altri impegni e dover svolgere il lavoro dei propri collaboratori. Cosa vuol dire, nel concreto? Come si applica?

  • Dedicare il tempo necessario
  • Essere raggiungibili
  • Essere responsabili del lavoro degli altri e condurre i propri collaboratori
  • Prendere iniziativa
  • Essere al servizio del gruppo (leadership)
  • Mantenere un chiaro ordine gerarchico
  • Mantenere una chiara divisione dei compiti

Come anticipato, non è certo un articolo a rendere una persona un imprenditore ma questi possono essere ottimi spunti di lavoro da approfondire e da applicare in azienda.